Cosa ti ha fatto cambiare idea sui dati o sull'intelligenza artificiale?
Rispondono 15 data guest star.
In questo numero: abbiamo chiesto alle data guest star che hanno scritto un numero di TSID o sono state protagoniste di un’intervista negli ultimi 18 mesi di newsletter di regalare alle persone iscritte un consiglio su un libro, un podcast, un film o una lettura che ha cambiato il loro modo di pensare ai dati e all’intelligenza artificiale. E quindi, grazie al supporto fondamentale di Roberta Cavaglià, ecco un bel pacchetto di contenuti da consumare anche durante le vacanze di Natale.
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Questo è l’ultimo numero del 2024, almeno per le persone con un abbonamento gratuito. Torniamo da voi mercoledì 15 gennaio 2025!
I data-link della settimana
[datanotizia] Gaia-X è l'ambizioso progetto europeo che punta a costruire un'infrastruttura proprietaria per raccogliere e conservare dati e limitare la dipendenza digitale dell’EU dalle grandi aziende tech americane e cinesi. La partecipazione di Amazon e Microsoft al progetto però sta rallentando i suoi progressi e sollevando dubbi sulla sua effettiva indipendenza. L’ho letto nella newsletter di The European Correspondent.
[dataset] Su richiesta del giornalista Riccardo Saporiti,
ha reso disponibili diversi dati sugli istituti penitenziari italiani, tra cui la loro capienza, il numero di presenze, stanze e personale. Grazie a questi dati, Riccardo è riuscito a dimostrare ad esempio che l’8,9% delle celle non è disponibile, una quota superiore a quella che lo stesso ministero della Giustizia considera fisiologica, pari al 5% del totale.[mio] A Roma ho intervistato Lauren F. Klein, una delle autrici di Data Feminism, e le ho chiesto perché è importante avere consapevolezza di dati nell’era di Donald Trump.
[video] Ho fatto una diretta con l’avvocata Stefania Crespi sul tema della violenza di genere (a partire dai dati) e si può recuperare su Instagram.
Cosa ti ha fatto cambiare idea sui dati o sull'intelligenza artificiale?
Rispondono le data guest star. Ma se anche tu vuoi lasciare un consiglio, aggiungilo nei commenti!
Francesco D’Isa: Towards a Philosophy of Photography di Vilém Flusser (Reaktion Books, 2000)
Il visionario Vilém Flusser, già negli anni ’80 ci invita a vedere le immagini tecniche – fotografie, filmati, e oggi diremmo i modelli di intelligenza artificiale – non come strumenti, ma come apparati che ridefiniscono il nostro rapporto col mondo. In Towards a Philosophy of Photography, analizza la fotografia come un codice che trasforma gli individui in "funzionari" del programma della macchina. Questa idea dell’autonomia tecnologica è applicabile all’IA e a ogni strumento, portatori dell’eredità sociale e culturale del loro contesto.
Michela Calculli - Le cryptovalute
Il 2024 è stato sicuramente per me l'anno in cui ho consolidato la convinzione che sia fondamentale conoscere e dunque studiare il mondo delle cryptovalute, mantenendo vivo il proprio spirito critico. Non lascio un consiglio specifico proprio per questo motivo, la produzione sul tema è molto polarizzata, dunque invito a leggere, ascoltare, osservare e informarsi ponendosi sempre delle domande e non sposando mai delle affermazioni in maniera fideistica. (Sul tema scrivo anche una newsletter per Valori.it).
Simone Riflesso: Data Feminism di Catherine D’Ignazio e Lauren Klein (The MIT Press, 2020 - gratis qui)
Un must have assoluto è Data Feminism di Catherine D’Ignazio e Lauren Klein, una pietra miliare per capire la prospettiva dell’intersezionalità e l’importanza del posizionamento. Strumenti preziosi invece: Chartability, Information 4 All, Neurodiversity Design System e Data Visualization Guide di Data Europe, perché la comunicazione dei dati DEVE essere accessibile.
Azzurra Rinaldi: Il diritto di contare (su Disney+)
Nel 2016 ero già adulta (avevo già 3 figlie), ma il film “Il diritto di contare” mi ha aperto uno squarcio non solo sulla storia dello sviluppo della tecnologia, ma anche sul ruolo, come sappiamo spesso nascosto, che le donne hanno rivestito all’interno di quel processo. Il film racconta la storia (vera) di Katherine Johnson, una fisica nera che, con la sua professionalità e la sua determinazione, contribuisce ad abbattere più di uno stereotipo, in una NASA tutta bianca e maschile che si appresta a preparare il primo lancio sulla luna.
Roberta Cavaglià: Titania (Podium Podcast e Banca Santander)
Lo ammetto: la maggior parte dei contenuti sull’IA(articoli, libri, video, podcast) al posto di entusiasmarmi o farmi preoccupare, semplicemente mi annoia. Con poche eccezioni: una di queste è il podcast spagnolo Titania. È un thriller sonoro, ovvero una serie che si “guarda” con le orecchie: è una fiction, quindi è tutto inventato, ma è anche abbastanza plausibile da catturare l’interesse e far riflettere. (Non solo: è anche un ottimo esempio di podcast branded, ovvero supportato da un’azienda, riuscito più che bene).
Laura Rossi: Tomorrow and tomorrow and tomorrow di Gabrielle Zevin (Casa Editrice Nord, 2023)
Un best seller di narrativa contemporanea acquistato un po' per caso - incuriosita dalla copertina con l'onda di Hokusai pixelata - e che ho divorato in 3 giorni.
Da architetta dei contenuti e UX designer mi ha aperto una porta sul mondo dei videogames: come si progetta un videogioco? Come si costruisce la storia? I livelli, le sfide, i personaggi, i loro vestiti, i colori, le sfumature, le musiche? Ma soprattutto, come tutto questo può essere poi scritto con un codice ed appassionare perdutamente?
Un libro che consiglio anche per ragionare su come, da Donkey Kong e Super Mario Bros in poi, la dimensione della virtualità sia entrata nelle nostre vite, creando mondi paralleli in cui il game over è una parentesi tra una "vita" e la successiva.
"Cos’è un gioco? È domani, e domani, e domani. È la possibilità dell’eterna rinascita, dell’eterna redenzione."
Roberto Pasini: Il pendolo di Foucault di Umberto Eco (Bompiani, 1988)
Che ci fa un romanzo qui? Beh, è stato il primo a raccontarmi come le informazioni possano venire correlate in maniera errata ma comunque coerente, formulando conclusioni del tutto false, se non si padroneggia un argomento o se lo si inquina con preconcetti. Capolavoro.
Paola Chiara Masuzzo: La nueva carne - una rivista analogica per sopravvivere ai nostri tempi digitali
Il numero 4 della rivista è tutto dedicato al potere: in un mondo in cui la tecnologia è in continua evoluzione, le modalità di accesso al potere si moltiplicano. Questa è una lettura che apre nuovi pensieri sul digitale, sul potere intrinseco dei nuovi mezzi di comunicazione, sulla "sottomissione agli algoritmi". Una frase che mi ha fatto molto riflettere:
"Sympathy towards a cause lasts just long enough to keep scrolling"
- ci penso spesso mentre passo del tempo su Instagram. (È disponibile in spagnolo e in inglese).
Josephine Condemi: Comunicazione artificiale di Elena Esposito (Egea, 2022)
Gli algoritmi non riproducono l'intelligenza umana, ma alcune umane competenze comunicative: sono, cioè, diventati nostri partner di comunicazione, non inventando nulla ma sfruttando il comportamento e l'imprevedibilità di altri utenti, umani. A partire da questa intuizione, il libro esplora caratteristiche ed impatti di questa nuova "comunicazione artificiale", in cui persone e algoritmi interagiscono. Non mancano specifici focus sulle Digital Humanities. Frase preferita:
“A me sembra che la miopia antropocentrica (sciovinismo di specie) si manifesti oggi non tanto quando si nega che le macchine possano operare come gli esseri umani, ma piuttosto quando si sostiene che le macchine possono essere riconosciute e apprezzate solo se fanno come noi".
Riccardo Angius: Debito: I primi 5000 anni di David Graeber (Il Saggiatore, 2012)
Perché misuriamo? E se dovessimo smettere di misurare alcune cose per curarci delle comunità che abitiamo? Da dove viene il famigerato debito pubblico, oggi invocato per giustificare la dismissione dei servizi essenziali? In Debito: I primi 5000 anni, David Graeber ribalta il mito del baratto come metodo di scambio antecedente all’istituzione della moneta. Un mito che naturalizza l’idea che tutto sia misurabile, e che sia sempre possibile separare le transazioni economiche da quelle sociali. E se non fosse così?
Simone Sala: How to Lie with Maps di Mark Monmonier (University of Chicago Press,1991)
Mi sento di consigliare il libro How to Lie with Maps di Mark Monmonier, perché pur essendo piuttosto datato (1991) mi aveva aperto gli occhi sul potere e sui rischi della rappresentazione dei dati, che siano mappe o altre forme di visualizzazione. Questo libro mi aveva fatto riflettere molto su come le mappe non siano mai davvero neutre, e possono influenzare fortemente le nostre analisi e la comunicazione dei dati. Tra l'altro, ha una copertina bellissima!
Eleonora Marocchini: Quello che ora sappiamo. Tutte le volte che la scienza ha cambiato idea di Arnaldo Benini (IlSole24Ore, 2022)
In 150 pagine diverse voci ci guidano, a partire da alcuni temi caldi come l'omosessualità, la razzializzazione, la vita extraterrestre, la guerra, l'origine dell'umanità, in riflessioni sulla contestualizzazione storica e culturale del dato scientifico, mostrando come non solo nuovi metodi possono portare dati diversi, ma, anche, lo stesso dato può voler dire cose diverse a seconda delle teorie di cui disponiamo.
Serena Canu: Invisibili di Caroline Criado Perez (Einaudi, 2020)
È stato il primo libro ad aprirmi gli occhi sulla portata e sulle conseguenze dei bias nella raccolta e nell'analisi dei dati. È un classico, da recuperare se lo si è lasciato sul comodino, ma anche da rileggere per mantenere alta l'attenzione e continuare a farsi domande necessarie su più livelli.
Carlo Panzeri: 2024 e 2024 - Speciale Intelligenza Artificiale (Radio 24)
Un programma settimanale sul mondo della tecnologia e su come impatta la nostra vita, privata e professionale. Aggiornato, competente, con ospiti protagonisti del cambiamento. Studio, lavoro, vita domestica, comunicazione, vacanze: la tecnologia interviene pervasivamente in tutte le nostre esperienze. La conoscenza è lo strumento per approfittarne al meglio. 2024 è un modo accessibile per essere sul pezzo e un punto di partenza per approfondire.
Rossana Coro: Dopesick (su Disney+)
La serie racconta l'epidemia di dipendenza da oppioidi che si verificò negli anni 90 negli Stati Uniti a causa dell'OxyContin. Al fine di convincere i medici a prescrivere il farmaco, gli informatori scientifici della casa farmaceutica Purdue mostravano una visualizzazione completamente fuorviante: la scala delle ordinate era infatti logaritmica.
La scala logaritmica tende ad appiattire picchi e depressioni - cosa utilissima in certi casi, come ad esempio in finanza, dove si verificano enormi cambiamenti di scala - ma a dir poco pericolosa in altri contesti, come ad esempio in questo.
Personalmente non ho idea se tratti di dolo o ignoranza, ma questa cattiva visualizzazione ha contribuito a distruggere l'esistenza di migliaia di persone.
Che lista incredibile! Sono molto grata a tutte le persone che si sono prese del tempo per regalarci queste righe di consigli.
Ma anche io ho un libro che potreste amare:
» È Tecnologia della Rivoluzione, di
(Il Saggiatore, 2024), non solo perché mi sono fidanzata con la lavasciuga di casa e ho capito perché alcune persone si innamorano dei chatbot, ma - e torno seria - per ripensare il modo in cui gli oggetti tecnologici hanno un impatto sulla nostra vita e come influenzano la quotidianità dei gruppi sociali sistematicamente esclusi e oppressi. Dal forno a microonde all’intelligenza artificiale, passando dalle biciclette ai cyborg queer e femministi di Donna Haraway, fino ai sistemi di classificazione e profilazione (più o meno automatici) utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. Da leggere.La dataviz della settimana
a cura di Roberta Cavaglià
Visual Capitalist è un media con un naming terribile, ma una nobile missione: rendere l'informazione più accessibile attraverso dataviz belle da vedere e facili da capire. Ogni anno lancia un piccolo contest per scegliere “la dataviz dell’anno”, tra quelle che sono state pubblicate sulla sua app Voronoi.
A prescindere da come andrà, la mia preferita è quella che vedi qui sotto sul costo del sogno americano.
Un sogno che vale circa 4 milioni di dollari e che sempre meno persone possono permettersi: in media, sia gli statunitensi che le statunitensi con un diploma guadagneranno nel corso delle loro vite meno di quanto necessario per realizzarlo (rispettivamente 3.3 milioni e 2.4 milioni).
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