"Utilizzare e interpretare i dati nella gestione del proprio denaro può salvare delle vite"
Le domande alla data guest star di oggi, che dovrebbe tenere corsi in ogni scuola
Oggi è l’ultimo mercoledì del mese, il giorno in cui una Data Guest Star risponde alle mie domande in tema “dati”.
L’ospite di oggi è una persona che seguo (e inseguo) da molti anni: ci siamo conosciute grazie a una rete di freelance che organizza un camp annuale (se ti interessa guarda qui) e ci siamo piaciute. Lei è Michela Calculli, si occupa di educazione finanziaria e lo fa soprattutto lavorando con bambini, adolescenti e comunità svantaggiate. Perché, come dice spesso, bisogna parlare di soldi a chi ne ha bisogno, non a chi ne ha già.
Stasera sono a Trento e alle 18:30 presento il mio ultimo libro “Quando i dati discriminano” alla libreria Erickson in dialogo con la giornalista Margherita Montanari, ci vediamo lì?
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E ora, cominciamo.
I data-link della settimana
Una data-notizia per iniziare: Cosa succede in una comunità o un territorio quando il giornale locale di riferimento chiude? Una ricerca della London School of Economics su 65 giornali locali statunitensi segnala che i casi di corruzione aumentano in media del 7,3%.
Tutti i treni notturni che attraversano i paesi dell’UE in un comodo dataset (e qui c’è anche una bella mappa!).
(video) L’Associazione italiana biblioteche ha un gruppo di lettura che qualche settimana fa si è riunito per leggere il mio “Quando i dati discriminano” e lunedì mi hanno fatto delle domande in una live che si può recuperare qui.
Possiamo educare l’algoritmo di TikTok? Ne scrivo su Sky Insider (la mia rubrica settimanale, che esce il venerdì).
WOW: sono state superate le 500mila firme necessarie per l’approvazione di un referendum che chiede di abbassare da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia per chiedere la cittadinanza. Negli ultimi giorni l'uso dei dati, come in questo post di
, è stato fondamentale nel dimostrare che il raggiungimento del quorum era ancora possibile, nonostante il processo fosse avanzato lentamente fino a domenica scorsa. Diamo un segnale ancora più forte adesso: se non hai firmato fallo subito e arriviamo a 700mila che è un bel numeretto.
“Ti porto i miei estratti conto. Altro che romanzi, è lì che trovi le storie della gente. È così che conosci le persone, da cosa scappano e da cosa si sono fatte sedurre, se vuoi conoscere il passato e il futuro di qualcuno è lì che devi guardare, lascia perdere le stelle, le carte, le linee della mano. Fidati solo delle loro tasche.”
Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani 2024)
I dati nell’educazione finanziaria salvano vite - Intervista a Michela Calculli
Lei si presenta come libera professionista impegnata nel blogging e nel web copywriting con esperienza ultra decennale nella produzione di contenuti digitali per il settore della finanza. Ma io la ammiro soprattutto per quello che fa nell’educazione finanziaria con progetti educativi orientati prevalentemente alla formazione di soggetti fragili (donne, giovani, migranti ecc.) in collaborazione con enti del terzo settore. Se volete lavorare con lei passate da Linkedin o dal suo sito.
Ed ecco come ha risposto alla mia intervista.
1.Michela! Molto felice di averti tra le ospiti di TSID. La prima domanda, in comune per chi partecipa è "cosa sono i dati per te". Sono molto curiosa.
I dati sono un pezzo della mia storia professionale. In una "vita lavorativa passata", infatti, sono stata analista di mercato nel settore ICT e TLC, dunque da giovanissima ho lavorato nella raccolta di dati quantitativi e qualitativi, nella loro elaborazione e nella loro lettura. E di quella esperienza mi resta la consapevolezza che spesso i dati possono essere "piegati" alla nostra volontà o quantomeno "addomesticati" per dimostrare le nostre tesi.
2. Per me il tuo nome è sinonimo di "educazione finanziaria". Ti seguo su Instagram d'estate quando viaggi tra mari e monti, letteralmente, per fare lezione a centinaia di ragazzi e ragazze dei camp estivi, e mi piacerebbe che ci raccontassi di questa esperienza. Intanto. Cosa intendi tu per educazione finanziaria e come viene accolta dai più giovani?
Per me l'educazione finanziaria è una "cassetta degli attrezzi" che tutti dovrebbero avere in dotazione fin da giovani e giovanissimi per affrontare il mondo complesso in cui viviamo e che, per forza di cose, è molto articolato anche dal punto di vista della gestione del denaro, sia in termini di opportunità sia di rischi.
Nella mia esperienza di educatrice con lavora con persone di ogni età, genere e provenienza geografica, purtroppo questa "cassetta degli attrezzi" è spesso assente o incompleta o costruita sulla base di storie familiari che non fanno che perpetuare un rapporto disfunzionale con il denaro, dando ad esso troppa o troppo poca importanza.
Ovviamente in quest'ottica il lavoro con le persone giovani e giovanissime è quello che ritengo più importante ed efficace, perché consente loro di accedere a strumenti fondamentali avendo a disposizione una risorsa che quando la perdi non torna mai più: il tempo. E il tempo in ambito finanziario è un fattore davvero molto rilevante.
Le persone più giovani, Gen Z e Gen Alpha, sono molto ricettive e soprattutto possiedono già un'enorme quantità di informazioni che il più delle volte mi limito a mettere in ordine con loro in un lavoro che punta a smontare le false credenze, che spesso trovano terreno fertile grazie alla viralità social, e a rafforzare i comportamenti virtuosi. Insomma prima di mettermi in cattedra, ascolto quello che hanno da dire, verifico quanto ne sanno e poi discutiamo insieme di entrate, uscite, patrimonio, debiti, investimenti, assicurazioni e previdenza. Perché ad esempio di pensioni è importante iniziare a parlare fin da piccoli.
3. Nelle competenze matematiche (numeracy) l’Italia è al 30° posto su trentasette. E la numeracy è soltanto una parte di quella che viene chiamata data literacy, la capacità di leggere, utilizzare e interpretare i dati, una competenza trasversale, che riguarda tutte le età e tutte le materie scolastiche. Pensando anche al tuo lavoro, dove l’uso, la citazione o la cattiva interpretazione dei dati e delle statistiche può fare dei danni, pensi che si possa ripartire da qui, anche per migliorare il nostro approccio alla finanza e all'economia?
Nelle mie classi quasi sempre dopo aver chiesto a ragazze e ragazzi se hanno dormito bene e hanno mangiato, chiedo "a chi non piace la matematica?". Purtroppo si alzano sempre tante, troppe mani. E allora gli dico "ci sta, è un vostro diritto non amare una materia, ma la gestione del denaro vi riguarda e vi riguarderà indipendentemente dal vostro amore per i numeri, dunque con i numeri occorre lavorare comunque per non farsi prendere in giro e non combinare guai che possono diventare anche molto molto gravi, roba da non dormirci la notte!".
Dunque la mia risposta è certamente sì, le competenze di numeracy sono fondamentali e andrebbe trasmessa in maniera efficace la loro importanza, a mio avviso anche spiegando che leggere, utilizzare e interpretare i dati nel caso della gestione del proprio denaro può salvare delle vite.
Si pensi a situazioni di grave violenza di genere supportata dalla violenza economica, la consapevolezza può diventare una questione di vita o di morte.
4. C’è un “dato” o un modo di usare i dati che può essere rivelatorio secondo te negli ambiti di cui ti occupi? Puoi citare casi studio che conosci, buone pratiche, particolari illuminazioni che hai avuto durante un progetto...
Purtroppo devo rispondere lamentando la mancanza di dati. Lavoro spesso con soggetti fragilizzati e i dati sulle competenze finanziarie con focus su donne, giovani, migranti e persone per varie ragioni marginalizzate, sono spesso carenti se non assenti. Ogni anno, ad esempio, mi colpisce la citazione di una ricerca Episteme1 che ci racconta che una donna su tre in Italia non possiede un conto corrente. Un dato che lascia a bocca aperta intere platee e che viene ripetuto ad ogni evento, su ogni articolo, in ogni libro sul tema. Un dato gravissimo ma c'è un "ma", è un dato del 2017. Dopodiché non ne sappiamo più nulla. Mi spiego: da una ricerca viene fuori un dato inaccettabile, la misura della dipendenza finanziaria del genere femminile, ma non c'è verso di avere dei dati aggiornati e comparabili.
E ho citato soltanto le donne, che sono comunque metà della popolazione. Se passiamo ai soggetti marginalizzati, di dati ce n'è ancora meno. Dunque diventa difficile pianificare e programmare degli interventi.
Insomma anche la finanza, come tutti gli altri aspetti del nostro presente, è prevalentemente ritagliata sulle informazioni che riguardano soggetti maschi e bianchi, mentre abbiamo ben poche informazioni sulle altre fasce di popolazione.
[Su quest’ultimo aspetto, lettori e lettrici di TSID probabilmente non si aspettavano niente di diverso. Se siete al corrente di dati migliori, scriveteci! E grazie Michela, per averci ricordato quanto sia fondamentale portare la data literacy nell’esperienza concreta della quotidianità, come può essere la gestione dei soldi.]
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La dataviz della settimana
Prima che settembre finisca, un ultimo sguardo a cosa è successo ad agosto all'aeroporto di Longyearbyen, la città più popolosa delle isole Svalbard, dove è stata registrata una temperatura media di 11 gradi.
Storicamente, luglio è il mese più caldo: quest’anno abbiamo battuto anche questo record.
Come scrive il meteorologo Daan van den Broek su X, stiamo davvero entrando in un territorio (climatico) sconosciuto.
Il tour continua!
OGGI alle 18:30 presento il mio ultimo libro “Quando i dati discriminano” alla libreria Erickson di Trento in dialogo con la giornalista Margherita Montanari.
L’Aquila, 3 ottobre: vediamoci al DiParola festival, il primo evento in Italia dedicato alla comunicazione chiara e alla semplificazione del linguaggio. Terrò un talk sul tema della precisione.
Roma 4 ottobre: alle 18:30 intervengo al FAR - Festival dell'Architettura di Roma presso l'installazione EDICOLA, in viale Leonardo Da Vinci, per parlare di città legata all'uso dei dati.
Padova, 12 ottobre: "Bianco, occidentale, uomo. Quando la scienza discrimina. Ne parlo al Cicap Festival in dialogo con Marco Boscolo, il tema della manifestazione è “Misurare il mondo”, il programma è online.
Pisa, 13 ottobre: cosa può succedere a un evento dal titolo “Bios & bias - Forme di resistenza contro discriminazione e diseguaglianza di genere online”, con
e Leandra Borsci? Di tutto. Vieni a sentirci, info qui.
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