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In questo periodo sto creando un progetto per la mia azienda proprio per affrontare il tema della parità di genere e l’altro ieri in una call, per spiegare meglio la mia idea e il motivo per cui penso che il concetto di parità di genere sia superato, ho usato la parola cura 😊il numero di oggi mi ha dato ulteriori spunti 🔥

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quando c'è l'approvazione di un'HR a queste newsletter (e soprattutto se l'HR è mia sorella) , allora vuol dire che anche io sono sulla strada giusta con certe riflessioni :)

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Credo che parlare di cura costituisca spesso (sempre?) una lente alternativa interessantissima per osservare tante realtà. Bellissima questa puntata, e stupendo l'ospite d'onore. Se lui torna, ascolto sempre la newsletter anziché leggerla! <3

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Potrebbe essere una feature per chi è abbonatə a pagamento :)

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Sei una genia.

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Concordo che l’etica della cura “con chi parli?” Bellissimo

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Ciao Orlando! 😊 (e massima solidarietà, Donata💆)

Grazie per aver condiviso questo sguardo diverso e interessante! Comunità e cura sono due parole chiave da custodire e coltivare, lo credo fermamente. Anche per superare certe critiche che ho letto di recente riguardo agli esiti delle politiche D&I in azienda - in sostanza, sostengono che hanno appiattito e livellato le diversità più che riconoscerle, escludendo comunque chi non ha i mezzi soprattutto economici per accedere alle elite/ai piani alti). In una dimensione comunitaria dove si adotta la prospettiva della cura, forse si riesce a fare un passo in più!

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Per la prima volta ho ascoltato la tua newsletter (dopo averla letta) e ne voglio ancora!

Penserò alla tua domanda finale, ma mi unisco al desiderio di una dimensione di comunità che vada al di là dei ruoli di genere e che rientri in un nuovo concetto di welfare aziendale.

(Ed evviva Brigitte Vasallo, sempre 💙)

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