Ascoltare il ritmo dei dati a volte è più efficace che guardarli
Come la data sonification può attivare la nostra empatia
In questo numero: se vogliamo avere un impatto sulle persone raccontando storie con i dati a volte è meglio usare i suoni.
Mentre mi leggete io sarò in Belgio, da una certa ragazza di nome Paola Masuzzo, che io chiamo la mia data wife, a coccolarci, a raccontarci cose di dati e di vita. Paola è stata anche autrice di due numeri estivi di questa newsletter, che potete recuperare qui e qui, e in questi mesi ha scelto di fare una cosa coraggiosa e utile: condividere su Instagram la sua esperienza con il cancro al seno, dopo la diagnosi di ottobre. Per seguirla cercate le storie in evidenza dal titolo “Booby” nel suo profilo (le condivido con il suo permesso).
Patroclo, dice, Patroclo. Patroclo. Continua a ripetere il suo nome, finché non resta solo il suono.
Madeline Miller, The Song of Achilles
Cosa succede quando ascoltiamo il ritmo dei dati
Nella sua conduzione di Morning, a supplenza di Francesco Costa, il giornalista Luca Misculin riesce a creare una vera e propria attesa per ciò che re…
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