Se i grafici sono accessibili e inclusivi sono anche più comprensibili.
“Non si rende un luogo o un’immagine accessibile per spuntare una casella”
In questo numero: ho fatto scrivere gli alt text dei grafici a ChatGpt e ho capito una cosa che voglio condividere.
Sono felice di avere un nuovo sponsor oggi, proprio oggi, che è l’anniversario della newsletter in cui raccontavo dei miei attacchi di panico e di ansia1, una condivisione molto personale che non ho mai più ripetuto. Ma due anni fa quella “nuvola” di pensieri e spiacevoli sensazioni corporee a cui avevo dato persino un nome proprio mi accompagnava davvero in ogni momento di vita: non potevo aprire le app di messaggistica che usavamo al lavoro senza stare al telefono con qualcuno che mi rassicurasse e ci ho messo diversi mesi per uscirne. Ne sono uscita, sì. Anche grazie alla psicoterapia, ovviamente. Se fosse esistito il servizio dello Psicosoccorso, portato avanti dal Nuovo Centro Clinico di Torino, che è lo sponsor di oggi, appunto, lo avrei provato sicuramente.
Ma ora vi lascio alla newsletter.
È nella combinazione di parole e immagini che spesso avviene la magia della comprensione.
Alberto Cairo (L’arte del vero, 2016)
Usare gli strumenti di IA e l’alt text per capire (e far capire) i grafici
Durante il mio corso di Data Visualization all’università IULM ripeto a studenti e studentesse che i grafici del lavoro finale devono contenere testi chiari e comprensibili. Che le parole sono elementi fondamentali, e che la cura del titolo, della descrizione, delle annotazioni e dei metadati, cioè delle spiegazioni che aggiungono contesto all’uso dei dati che hanno scelto per le loro analisi, valgono praticamente metà del voto.
Quando si parla di inclusività e accessibilità delle data visualization l’uso dei testi è fondamentale: si raccomanda infatti di usare l’alt text, il testo alternativo per descrivere i dati rappresentati. È uno dei consigli compresi anche nelle linee guida per il web accessibile per cui “dovrebbe essere implementata un'alternativa testuale ogni volta che vi è un contenuto non testuale”.
Quando ho cominciato a scrivere per il web, l’alt text delle immagini era “obbligatorio” per noi editor ai fini “della seo”, cioè per aiutare i motori di ricerca a scandagliare i testi del sito e proporre le nostre pagine a lettori e lettrici. Questa regola in realtà contiene in sé il motivo principale per cui una cosa che funziona per i robot - quindi per i software che fanno voice over o per i crawler dei motori di ricerca - funzionano molto bene per tutti gli esseri umani.
Produrre il testo che descrive un grafico che abbiamo prodotto è un esercizio utilissimo per verificare se sia davvero chiaro e funzionale, come raccomanda
nel suo “Arte del vero”.Oggi consideriamo l’accessibilità un diritto. Quella che chiamiamo inclusione, riguardo alle persone disabili, è ciò che io chiamo una buona garanzia di qualità (QA).
Dice il designer Josh A. Halstead in “Extra Bold”, un volume a cura di Ellen Lupton tradotto da Isa Borrelli per Quinto Quarto2 - la casa editrice di Ti Spiego il Dato - che è una “guida femminista inclusiva antirazzista non binaria per graphic designer”.
Nelle ultime newsletter ho usato ChatGpt per produrre il testo dei grafici che avevo inserito: mi sono accorta che la lettura di una macchina, o comunque di occhi diversi dai miei, mettevano in evidenza aspetti dei dati che non avevo notato. Perché quindi non sfruttarlo anche con i grafici prodotti da me? Se li capisce un computer, che non conosce il contesto, allora sono comprensibili anche per gli esseri umani?

In realtà il mio suggerimento è quello di usare le intelligenze artificiali come ChatGpt come controprova del messaggio che abbiamo pensato di veicolare con la nostra rappresentazione. Sempre in Extra Bold, Lupton scrive che “Non si rende un luogo o un’immagine accessibile per spuntare una casella”, così come non si inserisce la descrizione di un grafico solo perché… dobbiamo passare l’esame. Nel mio esempio la data viz che ho realizzato funziona, senza il testo del pezzo giornalistico? Probabilmente i dati sono comprensibili, ma non ci sono le motivazioni per cui quei criteri di esclusione delle case rifugio esistono. Se dovessi ripubblicare il grafico aggiungerei questa spiegazione, perché al momento non è “accessibile” a chi non conosce il tema di cui sto parlando.
Quando l’accessibilità viene “aggiunta” e non compresa nel processo di design o progettazione, si vede:
Nel 2019, l'artista e designer Shannon Finnegan ha organizzato la protesta dell'Anti-Stairs Club davanti al Vessel di New York, installazione composta da 154 scale ideata da Thomas Heatherwick. Essendo dotata di ascensore, la struttura soddisfa i requisiti di accessibilità, eppure c'è una bella differenza tra salire in ascensore e percorrere le articolate scale che permettono di arrivare in cima.

I sostenitori dei diritti delle persone disabili affermano che gli spazi pubblici dovrebbero incorporare olisticamente i principi di progettazione inclusiva, mentre spesso le normative vengono soddisfatte per pura formalità. I manifestanti dell'Anti-Stairs Club hanno sottoscritto una dichiarazione in cui giuravano che non avrebbero mai utilizzato le scale del Vessel. Finnegan ha realizzato dei cuscini decorati con una scala barrata e stampato una rivista con lettere a forma di scale. «Dobbiamo concentrarci sulla cultura della disabilità e riconoscere la complessità e le sfumature delle persone disabili, e per fare questo è necessaria la presenza di designer, artisti, intellettuali, direttori e creativi disabili».
Il design inclusivo è un processo di collaborazione.
Questa newsletter è sostenuta da: Nuovo Centro Clinico
Lo Psicosoccorso è un servizio di Nuovo Centro Clinico che offre un intervento per un supporto immediato durante un crisi emotiva.
Opera sul territorio di Torino, in strada del Campagnino 8, ma offre anche la possibilità di colloqui online.
Perché è nato? Nel 2022 il ministero della salute ha registrato 547.477 accessi al pronto soccorso di persone che sono andate a cercare un aiuto in un momento di crisi psicologica. Di questi accessi, il 72,3% si è concluso con un rinvio al domicilio. Se in cima alla classifica troviamo la Lombardia, con 128.363 accessi, il Piemonte si colloca al secondo posto, con 58.592 accessi. Questi numeri ci dicono quanto sia diffusa la sofferenza psicologica tra le persone e di quanto queste si rivolgono al sistema sanitario per ricevere aiuto.
Lo Psicosoccorso nasce alla luce di queste riflessioni, come luogo non medicalizzato che offre sostegno e strumenti per affrontare i momenti di difficoltà.
La dataviz della settimana
Hai presente il telefono senza fili? Questo giochino di The Pudding funziona allo stesso modo, ma con il disegno. Cliccando sull’immagine si va sul sito dell’esperimento e si può partecipare tracciando un segno sul disegno fatto dalla persona che è passata prima di te. Non si può interrompere il tracciamento della linea e poi riprenderlo (con un mouse funziona meglio che con un trackpad) e non puoi partecipare due volte. Io ho lasciato l’indirizzo email per avere i risultati finali.
Il tour di aprile
Sirmione, 5 Aprile: alle 20:30 intervengo nella serata dal titolo “Il viaggio dei dati. Educazione ai dati: l’impatto di numeri e statistiche nel nostro quotidiano”, si tiene al Centro Sportivo di Lugana, via Leonardo da Vinci.
Diretta Instagram, 9 aprile: con Alessia Dulbecco parlo dei dati che discriminano nell’ambito dell’iniziativa “Oltre le differenze, un libro al mese per ripensare la parità”.
Busto Arsizio, 10 aprile: presenterò il mio ultimo saggio "Quando i dati Discriminano" al Circolo Gagarin, alle 21:30.
Firenze, 16 aprile: alla Sala Ketty La Rocca – MAD alle 17 porto il femminismo dei dati in una conferenza che si intitola “Avvicinarsi al femminismo”
Online, 18 aprile: dalle 17 facciamo un viaggio nel data design con Tangible (si può seguire su Linkedin)
Fidenza, 20 aprile: andiamo “Dentro l’algoritmo, la società del XXI° secolo tra persone, dati e tecnologie” nell’ambito del festival Terra Incognita.
Perugia, 21 aprile: torno al Festival del Giornalismo in un panel insieme alle incredibili Lilia Giugni, Vera Gheno e Silvia Semenzin.
Online, 22 aprile: con il Data Book Club commentiamo l’ultimo libro scelto, “Le tessitrici” di Loreta Minutilli (effequ).
Milano, 23 aprile: partecipo alla rassegna “Open Polifactory” organizzata dal Politecnico di Milano.
Questa newsletter è stata mandata a 7142 persone, mentre la scrivevo ho fatto cadere del latte e menta sopra il computer, ma pare che tutto sia tornato a funzionare perfettamente. Festeggiamo con il 15% di sconto per leggere l’archivio integrale.
Extra Bold, con il codice TSID15 hai lo sconto.
Grazie, Donata, adoro i tuoi contenuti sull'accessibilità dei dati! Salvo tutto e metto in bibliografia.
Curiosamente in una certificazione di italiano per stranieri, a partire dal livello B2 viene chiesto si candidati di scrivere un articolo presentando e analizzando i dati di alcuni grafici forniti nella traccia d’esame, un alt text praticamente.
Credo che sia un’abilità che va molto oltre le capacità linguistiche, ma grazie a questa newsletter inizierò ad usare Chat GPT anche per preparare i miei studenti. Posso creare i grafici e offrire loro la possibilità di confrontare il proprio testo con quello suggerito dall’IA.