Sciopero, perché il tuo peso sullo stomaco è il mio, è il nostro, è un macigno. Qui si continua a fare così: se non ci sono i dati, le cose non esistono; se non ci sono le parole giuste, le cose non esistono; se non ci sono le azioni, i problemi non esistono. Intanto muore una donna al giorno da 3 giorni. Io sono un'attivista, e sono incazzata nera. Donata, grazie.
Dall'articolo con l'intervista a Travaglini, il finale: " quando finalmente tutto questo avverrà, allora il femminicidio sarà “letto” anche dai magistrati, dagli avvocati, dalla polizia, ma sarà letto soprattutto dalle persone che vivono nei contesti sociali, familiari, lavorativi e consentirà quindi di evitare tante morti, perché ci sarà finalmente l'isolamento di coloro che discriminano le donne, isolamento che ad oggi non esiste."
Se la soluzione- visto che "dare un nome sembra sia stato solo un preambolo- è l'isolamento, il "ghetto" e la mostrificazione dell'anomalia che increspa una presunta "normalità" -da sanzionare con pene sempre più aspre- non ci sarà mai quella necessaria analisi, critica e decostruzione radicale -in senso etimologico- delle maschilità (lavoro radicale e concreto che molti gruppi fanno senza la minima ribalta mediatica da decenni -vedi l'associazione Maschile Plurale).
E questo governo paternalistico e fascista nelle fibre, con tutti i suoi addentellati, corrispondenze mondiali e "prodotti", lavora esclusivamente in questa direzione: nella più ottimistica prospettiva, il violento è un "malato" (e come tale da isolare, curare, rieducare, monitorare, controllare, additare) e non un frutto sano del patriarcato.
Tutto il resto va benissimo ed evviva il maschio cavaliere che apre lo sportello alla sua donna.
Tra l'altro il parallelo con le mafie, che continuano ad imperversare, a trasformarsi e ad essere indisturbate, è involontariamente azzeccatissimo.
Che bello sarebbe uno sciopero di tutte le donne del globo per un momento...
Sciopero, perché il tuo peso sullo stomaco è il mio, è il nostro, è un macigno. Qui si continua a fare così: se non ci sono i dati, le cose non esistono; se non ci sono le parole giuste, le cose non esistono; se non ci sono le azioni, i problemi non esistono. Intanto muore una donna al giorno da 3 giorni. Io sono un'attivista, e sono incazzata nera. Donata, grazie.
❤️
Quanta rabbia.
🤍
🔥
La rabbia è l'unica a non scioperare
Dall'articolo con l'intervista a Travaglini, il finale: " quando finalmente tutto questo avverrà, allora il femminicidio sarà “letto” anche dai magistrati, dagli avvocati, dalla polizia, ma sarà letto soprattutto dalle persone che vivono nei contesti sociali, familiari, lavorativi e consentirà quindi di evitare tante morti, perché ci sarà finalmente l'isolamento di coloro che discriminano le donne, isolamento che ad oggi non esiste."
Se la soluzione- visto che "dare un nome sembra sia stato solo un preambolo- è l'isolamento, il "ghetto" e la mostrificazione dell'anomalia che increspa una presunta "normalità" -da sanzionare con pene sempre più aspre- non ci sarà mai quella necessaria analisi, critica e decostruzione radicale -in senso etimologico- delle maschilità (lavoro radicale e concreto che molti gruppi fanno senza la minima ribalta mediatica da decenni -vedi l'associazione Maschile Plurale).
E questo governo paternalistico e fascista nelle fibre, con tutti i suoi addentellati, corrispondenze mondiali e "prodotti", lavora esclusivamente in questa direzione: nella più ottimistica prospettiva, il violento è un "malato" (e come tale da isolare, curare, rieducare, monitorare, controllare, additare) e non un frutto sano del patriarcato.
Tutto il resto va benissimo ed evviva il maschio cavaliere che apre lo sportello alla sua donna.
Tra l'altro il parallelo con le mafie, che continuano ad imperversare, a trasformarsi e ad essere indisturbate, è involontariamente azzeccatissimo.
Con la presidente e i suoi sgherri siamo tornati in piena barbarie
💓
❤️🙏🏻