Ti spiego il dato - ogni settimana

Ti spiego il dato - ogni settimana

Cos'è l'architettura forense e perché è utile nel contesto di Gaza

Anche per seguire la Flotilla in queste ore

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Donata Columbro
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Roberta Cavaglià
Oct 01, 2025
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In questo numero: il lavoro importantissimo di Forensic Architecture e in quali occasioni viene usato.

Sono molto contenta che parlare di impatto degli scioperi abbia ispirato altre persone a cercare dati. La newsletter è infatti citata su Linkiesta da Lidia Baratta, ha suscitato riflessioni da persone che mi leggono e spinto altre a cercare di creare quei fogli di calcolo che desideravo (al momento non li rendiamo pubblici perché dobbiamo lavorarci un po’ su).

E ho una bella notizia, che mi emoziona molto: sono tra le finaliste del premio giornalistico dedicato ad Anna Costanza Baldry, sul tema degli orfani di femminicidio e crimini domestici, con questo pezzo pubblicato su Internazionale dove parlo dei dati che mancano (per forza!). Ci vediamo il 22 ottobre a Firenze per la giornata di premiazione.

🗞️ [angolo SkyTg24] Ogni settembre, in previsione della giornata sull’aborto sicuro, le organizzazioni che si occupano di salute riproduttiva della donna controllano il sito del ministero della Salute per verificare la pubblicazione della relazione annuale sull’applicazione della 194. Ogni anno però, dal 1999 a oggi, quella relazione a settembre non c’è. Presentata in ritardo, incompleta, spesso pubblicata proprio grazie alla pressione della società civile. “Siamo medici, lavoriamo nel sistema sanitario, possibile che questi dati non si trovino, non ci siano? Siamo noi che non siamo capaci a capire dove vengono pubblicati?”, si è chiesta Elisa Visconti, direttrice di Medici del Mondo Italia, nel suo intervento alla Camera in cui l’ong ha presentato il report “Aborto senza numeri”, dove si dimostra chiaramente quanto l’approccio alla IVG in Italia sia ancora molto ideologico. [continua su Insider - se in casa qualcun* ha l’abbonamento a Sky Sport o altro canale di Sky puoi leggermi!]

Il tour del libro continua, le date di ottobre:

  • 3 ottobre, Rovereto: presentazione del libro al Wired Next Fest, nel pomeriggio, con il giornalista Riccardo Saporiti.

  • 4 ottobre, Ferrara: presento il libro al festival di Internazionale a Ferrara.

  • 10 ottobre, Orbassano (TO): presentazione del libro al circolo del PD.

  • 11 ottobre, Settimo Torinese: al festival dell’Innovazione e della Scienza con Azzurra Rinaldi e Natascha Lusenti.

  • 12 ottobre, Alessandria: alle 11 in piazza sono a presentare il libro all’Ottobre Alessandrino.

  • 17-18 ottobre, Lecce: sarò al festival Conversazioni sul futuro.

  • 24 ottobre, Bari: presento il libro alla Feltrinelli insieme al collettivo Bandelle.

  • 25 ottobre, Bari: torno felicemente allo Storytelling Festival con un monologo e reading a partire dal libro.

  • 28 ottobre, Roma: presentazione del libro nell’ambito della rassegna Tutt3 in Biblio.

  • 30 ottobre, Triuggio (MB): presentazione del libro in collaborazione con il Comune.

Sei tra le 12438 persone che leggono la newsletter. Nell’ultima puntata abbiamo parlato di come misurare l’efficacia di uno sciopero:

Quali dati ci servono per capire l'impatto di uno sciopero generale?

Quali dati ci servono per capire l'impatto di uno sciopero generale?

Donata Columbro and Roberta Cavaglià
·
Sep 24
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Ti ricordo che se vuoi coinvolgermi in un evento puoi scrivere a contact-columbro@elastica.eu e per le presentazioni di quest’ultimo libro in particolare scrivere a press@rodella-comunicazione.it.

Grazie intanto a chi continua a scriverne sui giornali, ogni volta mi riprometto di farne una rassegna stampa ragionata, ce la farò!

“Prima di essere qualcosa, i corpi lasciano tracce.”

Laura Tripaldi, Corpi ambigui (Einaudi)

Cos’è l’architettura forense e cosa serve nel contesto di Gaza

In questi giorni ogni volta che apro una nuova finestra del browser vedo le navi della Global Sumud Flotilla che navigano verso Gaza. Ho inserito l’indirizzo del tracker nelle opzioni di Firefox per avere questa pagina come mia homepage di default.

Screenshot del tracker salvato alle ore 22 del 30 settembre 2025.

E, mentre scrivo, le navi sono a meno di 140 miglia dalla costa.

Il tracker è uno degli strumenti che Forensic Architecture ha contribuito a creare a sostegno delle iniziative per la popolazione di Gaza. È un sistema che mostra in tempo reale le rotte delle imbarcazioni della Flotilla tramite mappa interattiva, ed è nato con l’obiettivo di garantire la trasparenza dell’operazione (chiunque può vedere dove sono le navi), tutelare gli attivisti presenti in caso di incidenti o attacchi e fornire una documentazione visiva del percorso.

Ma Forensic Architecture sta anche raccogliendo e analizzando prove di intercettazioni navali e violazioni ai danni di tutte le imbarcazioni umanitarie dirette a Gaza. Come già fatto in altri contesti simili, utilizza immagini satellitari, registrazioni audio e video, testimonianze dirette e mappature spaziali per ricostruire con precisione cosa accade in mare. Questo lavoro investigativo si inserisce nel più ampio progetto “Aid in Gaza” e “The Architecture of Genocidal Starvation”, dove il team forense ha documentato distruzioni, spostamenti forzati e blocchi agli aiuti umanitari attraverso analisi e ricostruzioni digitali.

Ma perché “architettura”?

Perché secondo il collettivo

l’architettura non è solo costruzione di spazi, ma anche uno strumento di indagine.

Il team usa infatti strumenti e metodi dell’architettura (modellazione 3D, mappature spaziali, analisi visive e acustiche) come prove in indagini legali, processi o inchieste giornalistiche.

Una parte fondamentale del loro metodo è la raccolta delle “testimonianze situate” (situated testimonies). Si tratta di racconti di chi ha vissuto un evento traumatico, che non vengono raccolti in forma astratta, ma all’interno dello spazio ricostruito. Le persone coinvolte sono invitate a interagire con i modelli 3D, le mappe o le ricostruzioni digitali dei luoghi, così da collocare ricordi, sensazioni e dettagli nello spazio.

In questo modo,

la memoria soggettiva si intreccia con la prova materiale,

generando un tipo di documentazione che è al tempo stesso personale, politica e verificabile.

Lavorano anche su episodi violenti del passato, come nel caso del massacro avvenuto nel 1948 nel villaggio palestinese di al-Dawayima, oggi completamente cancellato e sotto l’insediamento israeliano di Bnei Dekalim. In questo caso lo strumento principale per ricostruire quanto successo sono state le memory maps create da Mohammad Rajab Abu Khudra, un ricercatore che per oltre vent’anni ha raccolto testimonianze dai sopravvissuti, chiedendo loro di disegnare a memoria la struttura del villaggio. Queste mappe non sono precise come le mappe tradizionali, ma catturano come lo spazio era vissuto e percepito: enfatizzano le strade principali, i luoghi significativi, i percorsi abituali. Sono imprecise nei dettagli ma preziose per capire l’esperienza degli abitanti.

Anche quando l’evidenza fisica è stata cancellata intenzionalmente, attraverso la combinazione di memorie umane, analisi spaziale, tecnologie digitali e prove d’archivio, è possibile fare un lavoro di ricostruzione storica di quanto accaduto.

Gli altri progetti di indagine, che non riguardano solo la Palestina, anzi sono qui sul loro sito internet. Intanto noi continuiamo a sostenere la Global Sumud Flotilla, se possiamo, per esempio mandando un’email ai nostri governi per chiedere di proteggere la missione (grazie

Elena Panciera (she/they)
per averlo segnalato su Instagram).

I data-link della settimana

a cura di

Roberta Cavaglià

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