Quanto sono fondamentali le raccolte dati dal basso
In tutti gli ambiti, dobbiamo ringraziare attivisti e attiviste che lavorano con i contro-dati
In questo numero: le esperienze di data activism aiutano a osservare i fenomeni da diversi punti di vista.
Una nota felice di questa settimana è che ho deciso di tornare a correre “con un senso”, ovvero guardando i dati seguita da un allenatore (anzi, “metodologo dell’allenamento”, che è anche head of sport science alla Federazione italiana triathlon), con cui avevo già preparato due maratone. Io e Matteo parliamo la stessa lingua, ecco. Domenica ho corso una 21km, ancora non troppo in forma dopo l’influenza, ma sono stata comunque così bene a struggermi per due ore (e 9 minuti) su domande tattiche come “a quale chilometro mangio il gel” e “non ricordo se c’è un ristoro acqua più avanti” che mi sono ricordata di quanto la corsa sappia trasportarmi fuori dal mondo pur mantenendo il mio cervello attivo sulla risoluzione di problemi, che a quanto pare è una modalità che non riesco a lasciar andare troppo facilmente.
(Io e Elena Canovi, compare del @databookclub, prima della partenza)
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