Quando cerchi l'oggettività scientifica e ti ritrovi la censura.
In più: licenziamenti di massa e un colpo di stato in diretta Facebook.
In questo numero: sinceramente, mentre preparo questa newsletter per l’invio (sono le 9 del mercoledì, sto rileggendo righe che ho scritto venerdì scorso) sta diventando tutto già vecchio. Dal 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Trump, a oggi la velocità con cui il presidente e la squadra di Elon Musk (che sta compiendo azioni determinanti per l’esistenza stessa della democrazia statunitense senza avere nessun ruolo ufficiale) stanno smantellando il sistema federale è impressionante.
Ultima news: la John F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston è temporaneamente chiusa dopo che Elon Musk ha licenziato alcuni membri del suo staff.
Penultima, da bollino rosso: il presidente ha emesso un ordine esecutivo che riconosce a lui o al suo ministro della giustizia il potere ultimo di interpretare le leggi e di imporre tale interpretazione a chiunque.
Se volete seguire quotidianamente, ora per ora, la distruzione di uno stato e l’instaurazione di una dittatura di fatto, c’è anche una pagina Facebook che monitora ogni passo.
Veniamo a noi: oggi parliamo di censura e di scienza oggettiva.
Nella sezione a pagamento (oggi free): il data-progetto del mese, perché si resiste anche raccogliendo dati; una dataviz sul carico mentale, e data-link utili.
Invece, mi chiedevo: sei già su Bluesky, l’alternativa felice a X? Puoi venire per seguire me oppure questo account:
Ogni volta che apro l’app e trovo un suo post mi sento compresa.
Dove ci vediamo in giro
Santarcangelo di Romagna, 28 febbraio: alle 20:30 presento “Quando i dati discriminano” alla biblioteca comunale Baldini, per la rassegna “Letture Liminali”.
Lucca, 6 marzo: presentazione del libro nell’ambito della rassegna “Voci di Biblioteca”.
Online, 21 marzo: in pausa pranzo sono ospite dei Gender Lunch Seminar organizzati dall’università San Raffaele, parlo di femminismo dei dati.
Online, 22 marzo: tengo una lezione sugli algoritmi nel corso di Lucy sulla strategia digitale.
Napoli, 26 marzo: intervengo in una formazione per giornalisti con WeWorld dalle 9:00 alle 13:00, presso la Sala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli.
🗞️ [angolo SkyTg24] Per monitorare i 270mila progetti finanziati dal PNRR, si può consultare la piattaforma creata appositamente da OpenPolis grazie ai dati pubblici finalmente liberati. Siamo andati a vedere cosa ci dicono i dati sul completamento, o meno, delle opere previste. Ve ne dico uno:
Solo il 25,2% dei fondi destinati agli asili nido è stato speso, mentre per le politiche sulla disabilità l’investimento finora è stato appena del 3,8%
Sei tra le 10401 persone che leggono la newsletter. Nell’ultima puntata abbiamo parlato di dati pubblici che spariscono.
Fino a fine febbraio puoi abbonarti con un bello sconto, pensaci!
Intanto ti ricordo che se coinvolgermi in un evento puoi scrivere a contact-columbro@elastica.eu.
Per promuovere il prodotto della tua azienda, un evento o un corso in questi spazi scrivi a newsletter@tispiegoildato.it, rispondo io oppure Roberta. Qui tutte le condizioni.
“You guys, the truth is way more depressing. They are not even smart enough to be as evil as you're giving them credit for.”
― Kate Dibiasky, astronoma ricercatrice nel film Don’t look up
Una lista, il buco che resta, l’illusione di oggettività
attivismo
attivisti
advocacy
sostenitore
sostenitori
barriera
barriere
di parte
prevenuto verso
pregiudizi
bipoc
neri e latini
diversità della comunità
equità della comunità
differenze culturali
patrimonio culturale
risposta culturale
disabilità
discriminato
discriminazione
discriminatorio
contesti diversi
comunità diverse
gruppo diverso
gruppi diversi
diversificato
diversificare
diversità e inclusione
equità della diversità
valorizzare la diversità
pari opportunità
uguaglianza
equo
equità
etnia
escluso
femmina
donne
promuovere l'inclusività
genere
diversità di genere
generi
discorso d'odio
minoranza ispanica
storicamente
pregiudizi impliciti
inclusione
inclusivo
inclusività
persone incinte
polarizzazione
aumentare la diversità
comunità indigena
disuguaglianze
persone sottorappresentate
iniquo
istituzionale
Igbt
emarginare
emarginato
minoranze
minoranza
multiculturale
politico
pregiudizio
privilegi
promuovere la diversità
razza ed etnia
razziale
diversità razziale
disuguaglianza razziale
giustizia razziale
razzialmente
razzismo
senso di appartenenza
preferenze sessuali
giustizia sociale
socioculturale
socioeconomico
status
stereotipi
sistemico
trauma
poco apprezzato
poco rappresentato
sotto-servito
sottorappresentazione
sottorappresentato
sottovalutato
vittima
Questa è la lista di parole, tradotte, che scienziati e scienziate, ricercatori e ricercatrici stanno tenendo sotto mano per capire se effettivamente devono modificare testi dei loro progetti di ricerca per continuare a mantenere i fondi ricevuti o se possono partecipare a nuovi bandi di finanziamento.
Sono le parole che hanno guidato una prima operazione di cancellazione dei dataset del sito data.gov e delle pagine federali di salute pubblica: alcune di queste sono state ripristinate, ma senza le parole proibite. Quando l’ho vista comparire per la prima volta, una foto sfocata di uno schermo pubblicata su una newsletter, ho pensato si trattasse di un’esagerazione, un falso. Invece, con il passare dei giorni, la lista si è allungata, le testimonianze sono aumentate, i licenziamenti delle agenzie federali anche. Aprire l’app di BlueSky in questi giorni vuol dire trovare post di persone che hanno perso tutto, interi dipartimenti di ricerca e il loro lavoro, o che sanno che sta per succedere anche a loro. Non solo, le persone temono di subire ritorsioni, che il licenziamento o la censura non sia l’ultimo atto di questo colpo di stato in diretta.
Ettore Meccia, che seguo su Facebook come persona molto attiva della community di Valigia Blu, ha condiviso questa lettera anonima di un ricercatore di uno degli enti di ricerca federali degli Stati Uniti messi sotto attacco da Trump e Musk. È stata pubblicata sul British Medical Journal, la traduzione è di Meccia:
Solo ora cominciamo a veder nascere un po' di opposizione, da parte di giornali e movimenti in grado di fare pressione. Ma un gruppo dal quale non potrete sentire nulla è quello di chi sta dentro al sistema federale. Non avete sentito niente da noi perché noi siamo terrorizzati dalle possibili reazioni. Non solo che le nostre ricerche, i nostri progetti siano cancellati, e che noi veniamo licenziati, ma anche di essere attaccati dai 250 milioni di follower di Elon Musk su X. Le nostre case, i nostri salari, le nostre famiglie, ed anche le nostre vite, sono a rischio.
e continua:
Rimuovere i dati demografici che caratterizzano i gruppi a rischio vuol dire che chi gestisce le comunità ed i programmi non avrà più gli elementi per prendere decisioni ed allocare risorse per quelli che hanno più bisogno di assistenza. È un genocidio digitale: i gruppi di persone vulnerabili vengono eliminati. I dati sulle persone transgender vengono eliminati. Stiamo perdendo anche i dati sulla mortalità materna. Questi gruppi ne soffriranno per decenni. Gli Stati Uniti non saranno in grado di analizzare i dati di mortalità e morbilità per intervenire sulle diseguaglianze perché l'accesso a quei dati è vietato. Come possono i nostri governanti pensare che questa sia una vittoria quando i nostri vicini e le nostre famiglie moriranno?
E ancora, un amico medico mi manda il link un editoriale di Lancet da leggere:
At The Lancet, the impact has already been felt. Reviewers are declining and authors are self-censoring. Health institutions may be hesitant to criticise the new administration publicly, but this timidity is a mistake. Trump's actions must be called out for the damage they are doing.
Alla rivista The Lancet l’impatto si è già fatto sentire. I revisori stanno diminuendo e gli autori si autocensurano. Le istituzioni sanitarie potrebbero essere riluttanti a criticare pubblicamente la nuova amministrazione, ma questa timidezza è un errore. Le azioni di Trump devono essere denunciate per il danno che stanno causando.
Con quale scopo
Questo attacco alla ricerca è portato avanti da ordini federali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sta seguendo alla lettera il Project 2025, un piano di governo scritto dalla Heritage Foundation che si basa sul predominio bianco maschile. Ne ha parlato in modo approfondito
in un video su YouTube.Lo scopo della censura?
Portare avanti una “ricerca scientifica oggettiva”.
Lo scorso ottobre il senatore repubblicano Ted Cruz ha pubblicamente dichiarato in un rapporto che "la National Science Foundation ha assegnato oltre 2,05 miliardi di dollari a migliaia di progetti di ricerca che promuovono prospettive neo-marxiste o principi DEI" e ha suggerito che ciò mina "la scienza dura e oggettiva".
Ma la ricerca scientifica oggettiva pura non esiste e rincorrere questo ideale è pericoloso, se pensiamo che l’indirizzo politico di un governo può comunque indirizzare fondi su tematiche diverse in base ai propri interessi, l’avevo già scritto una settimana fa.
Negarlo o non prenderne coscienza potrebbe farci credere che un atto di censura sia appunto neutro.
Queste parole chiave potrebbero comparire nel testo di QUALSIASI sovvenzione che coinvolga partecipanti umani. Se dici che studierai uomini e donne, vieni segnalato. Se dici che terrai conto dello status socioeconomico – una pratica assolutamente standard – vieni segnalato. Disabilità? Segnalato.
denuncia Darby Saxbe, docente di psicologia clinica all’University of Southern California.
Quindi, c’è da preoccuparsi? Sì, perché se l’obiettivo dell'oggettività viene raggiunto cancellando parole “scomode”, quelle che riguardano temi che come il cambiamento climatico, o la diversità e le comunità marginalizzate, è difficile portare avanti una ricerca che rappresenti davvero la complessità del mondo in cui viviamo.
Si può resistere? Bisogna almeno provarci.
C’è bisogno di concentrazione, strategia e, in effetti, speranza. Non tutti gli ordini esecutivi sopravvivranno alle sfide legali. Alcuni ordini sono stati moderati o modificati grazie alla società civile, ai giornalisti, agli informatori del governo e ad alcuni membri del Congresso che si sono espressi apertamente sui danni immediati.
si legge su The Lancet.
Le ultime tre settimane hanno generato molta rabbia, paura e dolore, ma non è il momento di farsi prendere dal panico.
Altrimenti hanno già vinto.
I data-link e la dataviz della settimana
a cura di
[datanotizia] Già a meno di 30 anni una libera professionista guadagna il 25% in meno dei colleghi: fra i 30 e i 40 anni, le donne fatturano quasi la metà degli uomini. E vale sia per chi appartiene a un Ordine professionale che per chi è iscritta alla gestione separata dell’INPS, secondo questo approfondimento di Cristina Da Rold per IlSole24Ore.
[dataset] L’
ha liberato l'archivio completo degli odonimi italiani (ovvero, i nomi delle strade) estratti dalle API dell'Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane (ANNCSU). Come ha scritto Andrea Borruso su LinkedIn, questo dataset permette finalmente di analizzare con chiarezza “scelte culturali, politiche, religiose, ecc. che hanno segnato e segnano le nostre città”.[datatool] Open Data Handbook è un sito realizzato dalla fondazione Open Knowledge che raccoglie guide, casi studio e risorse per capire cosa sono, come funzionano e a cosa servono gli open data.
Il dataprogetto del mese
La Rete nazionale consultori e consultorie unisce collettivi, comitati locali e assemblee transfemministe con l'obiettivo di unire le forze a livello nazionale in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute.
Da luglio 2024, la Rete ha lanciato un questionario per mappare i consultori di tutta Italia. Come hanno spiegato nel post di lancio del progetto su Instagram: “Fin dalla loro nascita i consultori hanno rappresentato dei presidi fondamentali di salute pubblica, laici, gratuiti e femministi: non solo luoghi in cui ricevere passivamente servizi e informazioni mediche, ma spazi di confronto,di crescita e di autodeterminazione per giovani, donne, persone trans e non binarie”.
Negli ultimi anni, tuttavia, molti consultori sono stati chiusi, privatizzati o hanno aperto le loro porte a realtà antiabortiste. L’obiettivo del progetto è quindi quello di mappare lo “stato di salute” dei consultori in Italia a pochi mesi dal cinquantesimo anniversario della legge che li ha istituiti in Italia (legge 405 del 29 luglio 1975).
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La dataviz della settimana
Nel 2017 è arrivato in Italia Bastava chiedere!, una raccolta di fumetti dell’autrice Emma che ha contribuito a diffondere il concetto di “carico mentale”.
Introdotto negli anni Ottanta dalla sociologa francese Monique Haicault in un articolo intitolato “La gestione ordinaria della vita in due” e poi perfezionato negli anni Novanta quando un’altra sociologa, Danièle Kergoat, esperta di divisione sessuale del lavoro, il carico mentale è il lavoro di gestione, pianificazione e anticipazione delle faccende domestiche.
Il carico mentale è difficile da quantificare, perché è invisibile (i suoi effetti - stress, stanchezza, burnout - invece, non lo sono).
Nel 2024, un gruppo di ricercatorɜ dell’USC Dornsife College of Letters, Arts and Sciences ha provato a farlo, dimostrando che il carico mentale associato al lavoro domestico ricade in maniera sproporzionata sulle donne.
Unica eccezione: buttare la spazzatura.
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A mercoledì!