È un problema creare arte con l'intelligenza artificiale?
Una conversazione scomoda con il filosofo e artista digitale Francesco D'Isa
In questo numero: produrre arte con l’intelligenza artificiale ha riaperto un vecchio dibattito: chi è davvero l’autore (o l’autrice)? Si può essere creativi scrivendo istruzioni in una riga di comando? L’intervista con la data guest star del mese oggi è in formato audio, ma ho anche preparato un comodo riassunto scritto degli argomenti trattati.
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E ora, cominciamo.
I data-link della settimana
Datanotizia: Lə editor di Wikipedia hanno formato una task force chiamata WikiProject AI Cleanup per trovare ed eliminare i testi generati con l’intelligenza artificiale che contengono informazioni false, inventate o procedenti da fonti irrilevanti. Il progetto serve anche a sviluppare linee guida per l'uso dell'IA da parte dei team di volontarə della piattaforma.
Quali aziende lavorano sullo sviluppo dell’AI nel mondo? Questo dataset dell’Emerging Technology Observatory dell’università di Georgetown include numerosi indicatori di attività legate all'IA per centinaia di aziende in tutto il mondo, dalle startup alle multinazionali, tra cui il numero di paper scritti dai dipendenti, i brevetti depositati e la forza lavoro coinvolta nello sviluppo di tool di intelligenza artificiale (via Data is plural).
Un paio di risorse per conoscere meglio il data guest star di oggi, una con un titolo migliore dell’altra: l’intervista Speculare sul futuro di Tech4Future e la conferenza Non siamo mai stati non artificiali.
Riportare la creatività al creare può risultare fuorviante.
Stefano Bartezzaghi, Mettere al mondo il mondo (Bompiani, 2021)
Dettare istruzioni a una macchina è arte? E altre domande scomode a Francesco D’Isa
37 minuti di dialogo su arte, produzione creativa, autorialità, copyright, abilità manuali, fotografia, Ted Chiang, bias e, ovviamente, capitalismo.
Per l’intervista, ascolta dal link di Spreaker oppure nell’app di Substack cliccando nel file audio all’inizio del testo.
Francesco D’Isa è filosofo e artista digitale, ha esposto in gallerie internazionali. Tra i suoi lavori vi segnalo il romanzo La Stanza di Therese (2017) e il saggio L’assurda evidenza (2022). Nel 2023 ha pubblicato Sunyata, primo fumetto creato con l'intelligenza artificiale pubblicato in Italia, e nel 2024 il saggio La rivoluzione algoritmica delle immagini, assolutamente consigliato. È direttore della rivista L’Indiscreto e insegna Filosofia a Firenze e Illustrazione a Brescia.
Lo trovate su Instagram, Facebook e sul suo canale Telegram.
Se non hai voglia di ascoltare subito (ma vale la pena, segnalo per più tardi!), ho chiesto a una IA (e a chi, se no), di farmi il riassunto dei temi trattati:
L'intelligenza artificiale e il ritorno dei problemi storici: abbiamo discusso di come la recente accelerazione tecnologica dell'IA riproponga questioni già sollevate in passato, come l’autorialità e l’originalità, proprio come accadde con l’arrivo della fotografia. Vecchi problemi si mascherano da nuovi, ma le reazioni restano simili.
Reazioni psicologiche e professionali degli artisti: Molti artisti, soprattutto illustratori e fumettisti, vedono l’IA come una minaccia alle proprie capacità, avendo investito anni nella loro tecnica. C'è un senso di perdita di unicità e riconoscimento che tocca sfere sia psicologiche che professionali.
Bias e limiti nell’IA: Gli strumenti di IA non sono neutrali: portano con sé bias culturali e sociali derivati dai dati su cui sono addestrati, riproducendo stereotipi e pregiudizi. D’Isa sottolinea come sia fondamentale che chi li usa ne sia consapevole, specie nel contesto artistico.
Il ruolo della conoscenza degli strumenti: L’idea che l’IA renda “facile” la creazione artistica è un pregiudizio. Come per Photoshop o le macchine fotografiche, anche qui serve competenza e pratica per sfruttarne appieno le possibilità e superare l’apparente immediatezza della tecnologia.
Il dibattito sul copyright: D’Isa critica il copyright tradizionale, ritenendolo un dispositivo che finisce per avvantaggiare le grandi corporazioni più che gli artisti indipendenti. Sostiene invece la necessità di IA open source, così che i benefici della tecnologia possano restare più accessibili a tutti.
Trasparenza e dataset: La trasparenza nella creazione dei dataset e dei modelli di IA, per D’Isa, è cruciale. Questo permetterebbe agli utenti di avere una maggiore consapevolezza dell’origine e dell’utilizzo dei dati, e dei potenziali bias che ne derivano.
Il valore del dibattito aperto: Pur avendo una posizione critica verso alcune istanze artistiche, D’Isa riconosce che il dibattito sull’IA è essenziale per difendere i creativi dai rischi del capitalismo tecnologico. Alla fine, siamo stati d’accordo che discussioni aperte e posizioni diverse stimolano una riflessione necessaria e arricchente.
Queste sono alcune delle sue opere, le altre le trovi nei canali che ti ho segnalato più su o nel suo sito:
Che ne pensi? Hai mai provato a usare Midjourney, Dall-e o Stable Diffusion? Scrivimi!
Prossime date:
Trieste, 30 ottobre: oggi, stasera alle 17, sono al Trieste Science Fiction Festival per presentare il mio libro “Quando i dati discriminano” (Il Margine 2024). Bisogna prenotarsi a questo link.
Reggio Emilia, 6 novembre: alle 21 sono al Reggio Emilia Film Festival, parlo del libro ma dopo di me c’è la selezione ufficiale cortometraggi.
Vicenza, 9 novembre: al Festival Biblico Tech, con
.Rimini, 15 novembre: sono al Convegno Didattiche organizzato da Erickson, se insegni a scuola è molto probabile che ci vediamo lì. Parlo dalle 16.45 alle 18.15 con Marilena Umuhoza Delli, autrice del libro Lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana. Il titolo del nostro panel è “Oltre le discriminazioni: decolonizzare i dati e l’insegnamento”.
Online, 16 novembre: scade oggi la possibilità di iscriversi al corso di Strategia Digitale organizzato dalla rivista Lucy con la bravissima Giada Arena, il 16 mi trovate ospite di una lezione per parlare di un tema a me caro, carissimo, gli algoritmi.
Firenze, 23 novembre: intervengo all’Eredità delle Donne, in Manifattura Tabacchi (via delle Cascine, 35). Gli eventi sono gratuiti ma bisogna prenotarsi su Eventbrite.
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Per quanto mi riguarda c'è un altro tema da affrontare anche: quanto consuma l'IA per rispondere a queste richieste, che sia per scrivere una mail o generare un'immagine, in termini di energia, acqua e risorse. Il tutto per fare qualcosa che dovrebbe appartenerci in quanto esseri umani, fare arte, in qualsiasi forma.